lunedì 6 dicembre 2010

Autismo: un palmare per superare i problemi comunicativi con i bambini (Nanni Magazine, 14 giugno 2010)

Autismo: un palmare per superare i problemi comunicativi con i bambini
Ideato dalla cagliaritana Pani, è un software che associa una voce alle immagini che vengono toccate su un display. Nato nel 2007, dopo mesi di sperimentazione presso il Brotzu di Cagliari, è distribuito in Sardegna dietro prescrizione medica.

Superare i limiti della comunicazione. Spesso è uno dei problemi più grandi per chi si trova ad interagire con bambini, ma non solo, affetti da autismo o sordomuti. Limiti a volte invalicabili a causa del muro che si para davanti. Ora però la telefonia cellulare corre in aiuto, grazie all'Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism (Alpaca), un software sviluppato da Sardiniaweb in collaborazione con il centro per l'autismo del Brotzu di Cagliari.

Nato nel 2007, dopo anni di sperimentazione, rappresenta un vero e proprio ausilio sanitario adottato e distribuito, dietro prescrizione, presso alcune strutture ASL della Sardegna. Il dispositivo, dotato di un database di immagini studiate appositamente per l'utilizzo a scopo clinico, ha applicato i principi della Comunicazione Aumentativa Alternativa (settore della pratica clinica che tenta di compensare disabilità temporanee o permanenti di individui con bisogni comunicativi complessi) ai display touchscreen dei telefonini.

Le figure che sono presenti nell'archivio del software vengono combinate con un sintetizzatore vocale, che permette ai più piccoli di esprimersi. Qualcosa di molto simile ai giochi educazionali per bambini molto piccoli, in cui bisogna associare le immagini toccandole su uno schermo. A questo, dopo aver adattato il programma ai palmari, è stata aggiunta una voce che permette la comunicazione.

A ideare e sviluppare il progetto è stata una madre imprenditrice di Cagliari, Raffaelangela Pani. Alpaca è nata quando "ho parlato con una mia cara amica, madre di un bimbo autistico - racconta - è stata lei a spiegarmi le esigenze in merito alla comunicazione. Ho pensato si potesse costruire qualcosa sfruttando le tecnologie digitali, così da aiutare tutte le famiglie che hanno lo stesso problema. Dopo un'indagine con gli esperti del settore, ho capito che mancavano dispositivi semplici e soprattutto economici. Rimboccate le maniche, in qualche settimana abbiamo acceso il primo prototipo".

Da quel momento sono stati necessari sei mesi di sperimentazione. Il modello iniziale è stato perfezionato presso il Centro regionale per l'Autismo dell'Azienda ospedaliera 'Brotzu' di Cagliari, diretta da Giuseppe Doneddu. A seconda delle varie forme di gravità della malattia, dell'età del bambino e della sua capacità di comunicazione, sono stati creati diversi livelli, alcuni molto semplici, altri più complessi.

Grazie al tentativo di sfruttare tutte le competenze relazionali dell'individuo, incluse vocalizzazioni e linguaggio verbale residuo, gesti, segni, come avviene nel campo della Comunicazione Aumentativa, un normalissimo palmare può essere trasformato in uno strumento che rende più rapida e intuitiva l'interazione dei bambini autistici con il mondo esterno. I tempi necessari per scoprire le cause della malattia sono ancora lunghi, ma di sicuro la loro vita, come quella di chi vive loro attorno, sarà un po' meno travagliata.

Gianluca Colletta (Nanni Magazine, 14 giugno 2010)

domenica 23 maggio 2010

ALPACA un ponte con l’autismo (Innovare, 3 maggio 2010)

 ALPACA, Innovare, 3 maggio 2010 ALPACA un ponte con l’autismo (Innovare, Organo scientifico ufficiale Confapi, 3 maggio 2010)
Nato dal desiderio di una mamma di comunicare col proprio bambino, il progetto ALPACA ha dato vita ad un dispositivo palmare che consente di esprimere i propri pensieri attraverso le immagini. L’idea è venuta a un’imprenditrice cagliaritana, attiva da anni in campo multimediale, parlando con una cara amica. “Ho ascoltato le esigenze manifestate da una mia amica, mamma di un bambino autistico, e ho capito che si sarebbe potuta creare qualche soluzione basata sulle tecnologie digitali – spiega Raffaelangela Pani – in grado di andare incontro a tutti coloro che affrontano realtà di questo tipo. Ascoltando i professionisti del settore e vista la mancanza di dispositivi semplici ed economici ci siamo rimboccati le maniche e in poche settimane abbiamo allestito il primo prototipo.”
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lunedì 12 aprile 2010

ALPACA: piccolo dispositivo digitale che fa grande la comunicazione (Education 2.0 - 12 aprile 2010)

education2.0 alpca 2010 Tutto inizia quando un’imprenditrice viene a sapere da un’amica, mamma di un bambino autistico, che per affrontare le gravi difficoltà comunicative del figlio viene fatto uso di immagini stampate su carta. Così, immaginando di sostituire le stampe con documenti digitali, è nato un software per la gestione dei file per palmari con touch screen.
Per affrontare i complessi problemi legati alla comunicazione spesso si rivela necessario fondere insieme diverse competenze. È quanto è accaduto con il progetto ALPACA (Alternative Literacy with PDA and Augmentative Communication for Autism): palmare per la comunicazione aumentativa e l’alfabetizzazione alternativa per l’autismo. Tutto inizia quando un’imprenditrice, Raffaelangela Pani, viene a sapere da un’amica, mamma di un bambino autistico, che per affrontare le gravi difficoltà comunicative del bambino viene fatto uso di immagini stampate su carta. Così, immaginando di sostituire le stampe con documenti digitali, visualizzabili su supporti mobili, Raffaelangela Pani e i suoi collaboratori dell’impresa Sardiniaweb (attiva dal 1999 nello sviluppo di videogiochi multimediali e fumetti digitali) nel 2007 hanno creato un software per la gestione dei file e lo hanno installato in un palmare con touch screen. Il primo prototipo è stato messo a disposizione del Centro per l’Autismo dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, grazie alla disponibilità del direttore, il neuropsichiatra infantile Giuseppe Doneddu, e testato per sei mesi con alcuni bambini che già utilizzavano in maniera tradizionale la comunicazione per immagini (il sistema Pecs). Poi, messa a punto la versione finale del dispositivo, è iniziata la commercializzazione, principalmente alle Asl: dietro prescrizione di specialisti e rimborsato in base al Nomenclatore Tariffario ministeriale (stabilito dal Decreto Ministeriale 332 del 27 agosto 1999).
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